Non esistono molti casi di dispositivi ortopedici impiantabili che utilizzano un bi-componente come titanio + CFR peek, ma quelli esistenti sono di certo un concentrato di tecnologia a servizio dell’essere umano.

Dispositivi medici impiantabili: a cosa servono?

I dispositivi medici impiantabili per uso ortopedico sono solitamente necessari quando non è possibile ricomporre delle fratture sulle ossa lunghe con metodi più tradizionali, e meno invasivi, come ad esempio il bendaggio gessato.

In questi casi si aprono tre strade per l’utilizzo dei dispositivi medici impiantabili che, a seconda del tipo di frattura, vengono utilizzate:

In questo articolo, trattando l’accoppiata titanio+CFR peek, ci concentreremo sul terzo metodo: il chiodo endomidollare bi-componente.

Chiodo endomidollare bi-componente: cos’è e a cosa serve.

La forma, le dimensioni e le caratteristiche di questi chiodi endomidollari sono differenti a seconda dell’osso che si deve stabilizzare. Questi chiodi endomidollari bi-componente permettono la fissazione di ossa lunghe lavorando dall’interno dell’osso stesso, nella zona endomidollare (da cui prendono il nome).

Nel 90% dei casi i chiodi endomidollari sono realizzati in titanio, materiale notoriamente biocompatibile. Esiste anche un’alternativa in bi-componente. I materiali utilizzati, come già accennato sopra, sono il classico titanio e il CFR peek (carbonfiber-reinforced peek); un materiale plastico ad uso medicale rinforzato con fibre di carbonio.

Il produttore di questo particolare chiodo è la LSM-MED, di cui siamo fornitori per la parte in titanio.

Perché utilizzare e, soprattutto, realizzare un chiodo endomidollare bicomponente?

La risposta è, stranamente, semplice: “Sfruttare le caratteristiche meccaniche del titanio abbinate ad altre specifiche del CFR peek”.

Quali sono le caratteristiche dei dispositivi medici impiantabili con CFR peek?

Sotto il piano tecnico i vantaggi si possono riassumere in:

  • posizionamento e angolazione delle viti di fissaggio non vincolata dalle forature pre-esistenti.
  • stabilità angolare delle viti prossimali.

La possibilità di angolazione delle viti, non vincolante alle pre-forature, è di certo un grande vantaggio per il chirurgo. Infatti, questa caratteristica, lascia molta libertà di posizionamento in funzione alla rima di frattura che, chiaramente, non risulta mai simile tra diverse fratture.

Anche il vantaggio della stabilità angolare delle viti prossimali non è da sottovalutare. Questo avviene perché le viti, bloccandosi nel materiale plastico, realizzano questo principio divenuto ormai irrinunciabile in campo chirurgico ortopedico.

Ora che conosciamo i vantaggi di un chiodo bi-componente nel contesto dei dispositivi medici impiantabili vediamo come è possibile realizzarlo.

Chiodo bi-componente: come viene realizzato?

Per quanto riguarda la “base” del chiodo, in titanio, la sua realizzazione è tradizionale. Vengono infatti utilizzati dei centri di tornitura di ultima generazione, con accorgimenti atti a permettere la foratura profonda su barre di titanio. Lavorazione non di certo semplice.

Dopo la fase di tornitura i chiodi endomidollari vengono piegati con delle presse utilizzando degli stampi, per dare loro la forma adatta ad essere impiantati all’interno dell’osso.

Successivamente a questa fase avviene il costampaggio del CFR peek. Il chiodo in titanio viene posizionato all’interno dello stampo e gli viene sovrastampato il materiale plastico. I macchinari utilizzati sono delle presse per lo stampaggio ad iniezione.