Nell’articolo di oggi andremo a vedere come, negli ultimi anni, nuove scuole di pensiero hanno portato avanti la teoria che un blocco meccanico delle vertebre con degli spine products in titanio non sia la soluzione ottimale per la guarigione dei pazienti.

Ma cosa sono gli spine products? Dalle viti peduncolari alle placche

Gli spine products sono quei dispositivi medici impiantabili che, da soli o in abbinamento, vengono utilizzati nella chirurgia della spina dorsale per risolvere varie patologie.

Tra i vari spine products ci sono:

● Viti peduncolari

● Viti poliassiali

● Barre

● Placche

● Cage

 

A cosa sono dovute le patologie che colpiscono l’ apparato scheletrico e, in questo caso specifico, la spina dorsale?

Le patologie della colonna vertebrale sono molteplici e tutte hanno un’unica origine: la posizione eretta. Ebbene sì, il nostro processo evolutivo ci ha lasciato qualche problema sotto il piano scheletrico.

Geneticamente parlando, non siamo stati “progettati” per mantenere la posizione eretta.

Oltretutto, postura e attività lavorative possono aumentare notevolmente questo problema che, in ogni caso, affligge buona parte della popolazione in modo più o meno grave, con l’avanzare degli anni.

Gli spine products (viti peduncolari, viti poliassiali, barre, placche e cage) sono stati sempre utilizzati per il fissaggio meccanico rigido tra le varie vertebre che, negli anni, hanno consumato il disco intervertebrale.

 

Con il tempo ci si è resi conto che, questo genere di approccio, sposta il problema alle vertebre vicine, ancora mobili.

Negli ultimi anni, come accennato ad inizio articolo, sono stati introdotti dei nuovi prodotti per evitare il fissaggio meccanico rigido. Tra questi, delle barre in un materiale più elastico.

Si è infatti provato a sostituire le classiche barre di congiunzione in titanio con delle barre in CFR Peek.

Questo materiale “plastico”, rinforzato con fibre di carbonio, permette alle vertebre un minimo gioco tra loro.

La micro-mobilità data da questi particolari spine products (viti peduncolari, viti poliassiali, barre, placche e cage), sembra essere una soluzione migliore per la guarigione dei pazienti.

L’utilizzo di uno o dell’altro metodo resta comunque a discrezione del medico chirurgo che ha ben chiaro la patologia del paziente e come risolvere il suo problema.

Ma come vengono realizzate le barre in CFR Peek?

La tecnologia utilizzata è quella dello stampaggio ad iniezione per materiali plastici.

Questa tecnologia è molto utilizzata anche in campo industriale. È un processo in cui il materiale plastico viene fuso e iniettato all’interno di uno stampo.

L’iniezione del materiale “plastificato” avviene a pressioni elevate e a temperature altrettanto alte, questo per consentire lo scorrimento del materiale all’interno della macchina e, soprattutto, garantire che arrivi in ogni punto dello stampo.

Nel caso del CFR peek il materiale plastico (il peek) è “arricchito” con delle fibre di carbonio. Questo genere di materiale viene anche definito: materiale composito.

È facilmente intuibile come i due materiali sfruttano al meglio le loro caratteristiche. Il peek è in grado di garantire una certa flessibilità mentre, le fibre di carbonio, forniscono la resistenza meccanica necessaria.